Novecento in rete

Quando la storia si fa interessante

Videoconferenza con Marina Paladini

a cura di Francesca Basso

LA VIDEOCONFERENZA CON MARINA PALADINI SI È SVOLTA NELLA MATTINATA DI VENERDÌ 29 APRILE.
NOI ERAVAMO NEL LABORATORIO MULTIMEDIALE DELLA NOSTRA SCUOLA (puoi vedere una foto nella home page).


La classe, per aprire un confronto diverso sulle tematiche connesse al Decadentismo e per chiarire alcuni punti critici dell’argomento emersi durante le ore di lezione (sui quali aveva deciso temporaneamente di sospendere il giudizio), ha chiesto di sentire il parere di uno studioso, di un docente esperto che potesse fornire ulteriori elementi di analisi e spunti di riflessione.
Abbiamo così contattato Marina Paladini, professore ordinario di Letteratura italiana presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Trieste. Per metterla in condizione di intervenire con cognizione sulle nostre richieste, le abbiamo inviato ogni informazione utile a chiarire il nostro approccio, indicandole tra l’altro anche i brani e gli autori affrontati.


Il primo dubbio, e di conseguenza la prima domanda posta, riguardava la stessa definizione di Decadentismo, un movimento, che, secondo il nostro libro di testo, va ad identificare un periodo ristretto della storia letteraria: «la fine del secolo con qualche propaggine nei primi del Novecento»; noi in classe invece avevamo sottolineato le novità della cultura decadente, che anticipa un gusto e una sensibilità propri dello «spirito moderno» (ascolta la risposta di Marina Paladini).
Successivamente abbiamo voluto approfondire gli aspetti del Decadentismo che è possibile ritrovare nell’opera di Gabriele D’Annunzio; in particolare abbiamo chiesto al nostro interlocutore un parere sul romanzo più noto dello scrittore abruzzese: Il Piacere.
La discussione si è poi spostata su Pascoli; questa volta la richiesta di chiarimento ha riguardato la matrice naturalistico-positivista della sua opera che trascolora in toni e forme fortemente evocativi.
A questo punto Greta, che si è interrogata sulle possibili analogie tra l’oratoria di D’Annunzio e quella di Mussolini, ha chiesto a Marina Paladini se individuava un lato “decadente” nel virilismo di Mussolini.
Infine, avendo constatato che Marina Paladini ha scritto un saggio dal titolo per noi molto stimolante, Gramsci e la guerra, abbiamo voluto capire come si esprime Antonio Gramsci sull’interventismo nel primo conflitto mondiale. (vai al secondo link della videoconferenza)


La videoconferenza si è quindi conclusa con alcune riflessioni di carattere più generale sull’atteggiamento dei giovani di fronte alla guerra, sulla «neutralizzazione della capacità di indignarsi» dei nostri giorni, sull’«accelerazione folle della nostra vita» (che impedisce di trovare il tempo per gli approfondimenti) e sulla funzione importantissima che hanno scuola e università per contrastare questi comportamenti acquiescenti.


Marina Paladini ci ha consigliato anche la lettura di una novella di Arrigo Boito, L’alfier nero, per estendere in modo non convenzionale l’approccio scolastico ai temi della letteratura italiana nella seconda metà dell’Ottocento.

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